La Drôla. Parte di qualcosa.

*Questo è il secondo pezzo dedicato all’Associazione sportiva La Drôla. Potato Pie Bad Business ne racconterà la storia e rifletterà su questa fortissima umanità, quella che ci mette di fronte questa squadra. Ogni settimana un pezzo; come ogni sabato la partita. Senza un obiettivo vero – sarebbe pretestuoso -, se non un carotaggio sulla detenzione e su come, da uomini, possiamo vivere con altri uomini. Al fondo di ogni pezzo un indice di quelli precedenti.

Sin da ora, per tutti quelli che seguiranno, un grazie a Walter, Mauro, Eliana, Andrea, Emiliano, a chi rende possibile l’uscita di questo pezzo e che si riconosce in questo scarno ringraziamento, e in quelli che verranno.

La giornata è di quelle autunnali e torinesi. Alle due, davanti al carcere, un autobus al suo capolinea aspetta che qualcuno ci salga. Il sole è altissimo, riesce a scaldare le ossa. Con l’andare delle ore poi diventerà freddo; e il disco astrale si nasconderà, filtrato dall’abituale velo grigio che ricopre il Piemonte in questi mesi. E’ strano e particolare che ogni articolo che parla di qualcosa di duro e d’imponente inizi sempre con la descrizione del clima. E’ un tentativo di contestualizzare un sentimento, in realtà. Di prendere la giusta distanza dal problema, una sorta di preliminare, come era l’accendersi la pipa per qualche scrittore inglese dell’Ottocento. Il carcere è davvero brutto, e non è il caso di cercare aggettivi più circospetti o precipui. Il cemento armato e i rinforzi di ferro annegati, come ossa scarnificate, sono visibili e spuntano crudi dalle spelature angolate degli edifici.

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Rugby. Storia di una partita tra uomini.

Rugby. Una partita di uomini.

E’ molto difficile scrivere su qualcosa di serio, ha detto una volta Isaac Singer. Questo perché anche la scrittura, come l’espressione del pensiero visuale che siamo soliti chiamare arte, è un processo logico articolato, una meta-esistenza. E così, quanto è difficile parlare dei gesti degli uomini, che con la loro semplicità e quell’asciuttezza essenziale ti lasciano attonito e silente. Sabato 29 Settembre si è giocata una partita di rugby che molti giornalisti definirebbero «importante», «significativa», «bella», «emozionante», «socialmente utile». Non è che non sia stata una o tutte di queste cose, ma trovo preferibile chiamarla con un nome più apollineo, meno enfatizzante, eppure sincero: c’è stata una partita tra uomini.

E’ questo tra uomini che potrà crearvi dei problemi, ve lo assicuro.

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Sesso in carcere: è un diritto.

Questa settimana ho deciso di lasciar perdere la politica tradizionale per dedicarmi ad una questione che trovo estremamente interessante (e comunque è in parte anch’essa politica). Tutto parte da un fatto preciso: qualche settimana fa, un uomo di circa sessant’anni detenuto nel carcere di Sollicciano (Firenze) ha chiesto al direttore un’autorizzazione per vedere la moglie da solo, lontano dagli occhi indiscreti delle guardie penitenziarie. Il Direttore, regolamento alla mano, ha puntualmente negato i permesso, ma il nostro non ha chiuso lì la questione, facendo ricorso al Tribunale di Sorveglianza, il quale ha interpellato direttamente la Consulta per risolvere la diatriba. Continua a leggere

Sovraffollamento carceri: soluzioni.

Tra bancone e giornale: signori al bar.

La crisi politica ed economica che ha invaso l’Italia ha anche monopolizzato l’informazione più o meno a partire da luglio di quest’estate (2011); nel corso degli ultimi sei mesi, per la prima volta, nella speciale classifica dedicata alle parole più gridate nei bar dagli aliti al sapor di bianchino, la parola spread ha superato la campionessa in carica fuorigioco (che comunque la tallona).

Ma se la crisi e il giorno del giudizio sono “solo” una proiezione della nostra impossibilità di sopravvivere in futuro a queste condizioni, ci sono delle situazioni (di cui si parla meno) le cui condizioni sono già nel presente intollerabili per chi le vive. Una di queste è la condizione inumana in cui riversano i detenuti delle “nostre” patrie carceri. Continua a leggere