Film belli – La migliore offerta, Giuseppe Tornatore (recensione in anteprima).

la-migliore-offerta1Parlare di questo film facendo trasparire che è un bel film, ma senza svelare ciò che non va svelato, non è impresa semplice. Iniziamo con il dire che, indipendentemente da quel che ci racconta, Tornatore gira un film esteticamente bellissimo, ricco di dettagli e girato con un precisione quasi manieristica (che in questo film non è mai un difetto, come ho sentito dire da qualcuno fuori dalla sala).

La prima cosa che sorprende è l’ambientazione: gli interni sono lussuosi e precisi, le location sono prefette. Per quanto riguarda gli esterni, nonostante si vedano diversi scorci di città, non si capisce dove sia ambientato il film; dopo una quarantina di minuti, la targa di un’automobile svela che siamo in Austria, certamente a Vienna, ma non è tutto, la situazione è più confusa: oltre alla capitale austriaca, completano gli scenari angoli di Praga e di Trieste. L’idea di base, in questa scelta, sembra essere quella di estraniare lo spettatore, lasciandogli semplicemente una collocazione continentale dal profumo di un riesumato Ottocento mitteleuropeo. A dispetto dell’esistenzialismo heideggeriano del qui ed ora, Tornatore parte dall’esistenza di un individuo che prova a prescindere dal dove, come se volesse provare a concepirsi indipendentemente dal mondo.

la migliore offerte 2Il personaggio di Goeffrey Rush (eccellente interprete), protagonista assoluto della vicenda -credo di non sbagliare dicendo che non c’è neanche una sequenza in cui non appare- è, come lo spettatore, estraniato dal mondo reale. Battitore d’aste di fama internazionale, Virgil Oldman è un uomo dal carattere difficile, scontroso, ricchissimo, lunatico, vive nella palla di vetro del mondo delle sue manie e abitudini. Rifugge la relazione con il mondo anche dal punto di vista fisico, separandosi da esso per mezzo di una collezione di guanti di lusso, che indossa ossessivamente per fare ogni cosa. L’unico contatto che mantiene con l’altro è dato dalle opere d’arte, unica cosa che tocca direttamente con i suoi polpastrelli, unico tramite tra lui e il mondo femminile (a lui altrimenti sconosciuto).

È proprio l’incombere graduale di una donna in carne ed ossa, la prima della sua vita, a rompere l’equilibrio e a cambiare, in meglio, la vita del signor Oldman. Fin qui nulla di eccezionale, si dirà, ma è un errore, perché la tecnica narrativa che utilizza Tornatore nel raccontarci questi eventi è quella del romanzo giallo: l’avvicinamento della donna (e la relativa apertura di Oldman) avviene gradualmente, quasi per disvelamento. Non ci sono delitti da scoprire, non ci sono poliziotti che indagano, ma la curiosità, l’amore per la conoscenza e il desiderio di andare oltre a ciò che è noto spingono avanti la vicenda, sino a darle una forma propria. La prima parte della vicenda è la storia della rottura del velo di Maya.

la miglior offerta 3L’aspetto che inevitabilmente emerge in questo processo, in Oldman, ma anche nella donna, è l’ossessione per lo spazio, il desiderio di chiusura e la difficoltà nella relazione con il mondo. Tornatore non è nuovo a questi temi (pensiamo a La leggenda del pianista sull’oceano), ma qui riesce a incrociare due diverse modalità di vivere il medesimo problema. Come dicevo in apertura, non voglio dire troppo per non anticipare nulla (nella certezza che lo guarderete), sappiate solo che se a tratti vi sembra un po’ lento, dovrete solo continuare a godervi ogni piccola sfumatura -tutte curatissime, come in ogni grande film- e attendere gli sviluppi.

«Vivere con una donna è come un’asta: non sai mai se la tua è l’offerta migliore». È certamente uno di quei film più belli alla seconda visione (perché molti dettagli, alla prima, inevitabilmente si perdono).

Giancarlo Mazzetti

23 pensieri su “Film belli – La migliore offerta, Giuseppe Tornatore (recensione in anteprima).

  1. La targa austriaca è stata messa per sviare ! Ti assicuro che quella scena (come il resto delle scene girate fuori dalla villa) sono girate nel borgo Teresiano a Trieste… quello in realtà è un parcheggio con in mezzo una chiesa Gotica luterana… il muro e il portone sono stati costruiti per il film e la villa non esiste… o almeno non è li’… tutto merito del computer ! 🙂

    • Be’, se è fatto apposta per ingannare, l’inganno è riuscito perfettamente! Comunque, a parte tutto, trovo riuscitissimo il tentativo di spiazzare lo spettatore dal punto di vista spaziale: si capisce che è ambientato in una certa zona dell’Europa, ma non precisamente in che città. Eppure il luogo non è generico e insignificante, ma ha una grande importanza, ed è ben presente nel film. Eccezionale.

  2. e’ vero appena finisce il film ti viene voglia di rivederlo perchè non ti sei gustato tutti i particolari. Il rapporto fra il vero e il falso è centrale nella narrazione. La trasformazione di un uomo attraverso l’amore . Mi ha ricordato il mito di amore e psiche. E’ quale è la fine? Il protagonista continua a credere all’illusione dell’amore che lo ha cambiato mentre seduto nel locale con gli ingranaggi aspetta l’altro ? chi è l’altro? oppure la fine è di lui che cade in depressione e ha lo sguardo perso o è senza bussola?
    Da rivedere assolutamente. Uno dei più bei film visti ultimamente, per la trama, l’ambientazione, l’interpretazione degli attori….

    • Eh sì, il finale lascia un paio di questioni aperte…comunque la mia interpretazione è la seconda (quella della bussola)!

  3. Sicuramente l’inganno è riuscito alla grande si… come tutto il film del resto ! Ho scoperto dove si trova la villa… “Camino al tagliamento” Codroipo… mentre come dicevo l’esterno è un parcheggio (dove ho lasciato tra l’altro spesso la mia auto) nel borgo teresiano di Trieste.. ricordo il giorno che passai di li e svioltando l’angolo mi trovai davanti questo muro col cancello.. pensai di avere l’alzheimer.. 🙂 dato che era un anno che abitavo vicino ! Poi chiesi alle persone che lavoravano li e scopri’ che stavano girando delle scene per il nuovo film del mio regista preferito… qualche giorno dopo ho avuto anche l’onore di assistere al ciak della scena in cui lui esce dalla villa correndo e poi chiamato al cell da lei rientra.. oltre a vedermi davanti l’attrice.. dal vivo è ancora più bella poi ! 🙂 PS: pure l’interno e l’esterno del magazzino con gli attrezzi ecc ecc si trova a Trieste… Gran film ! Tornerò a vederlo almeno altre due volte perchè non posso aspettare il dvd… 🙂

    • Ahahahah, praticamente questo film è parte integrante della tua vita! Se fossi Tornatore te lo regalerei io il DVD (ma, purtroppo per noi, non penso che stia assistendo alla nostra conversazione…)

  4. Eh si… ho abitato a Trieste per un anno… la amo quella città.. e quest’estate ho avuto questa fortuna ! Quindi potrai capire la voglia che avevo di andarlo a vedere… ho sempre amato Tornatore (Bariaa apparte).. dimenticavo: il magazzino e l’esterno sono in piazza Oberdan a Trieste.. famosa per la sua fermata tram.. e difatti si intravede in qualche scena… mentre il bar davanti alla villa è stato fatto per il film… in realtà ci sono uffici… affascinante scoprire i trucchi ! 🙂 Ecco ora sai tutto quel che so pure io che l’ho vissuto ! Una sera ho incotrato Tornatore fuori dalla sua barca davanti a piazza unità d’italia.. gli ho chiesto l’autografo ecc ecc.. poi vista l’ampiezza della sua barca gli ho chiesto se c’era anche Novecento dentro che suonava ! 🙂 ahhahaha PS: il film lo compro e lo pago volentieri come faccio sempre ! In ogni caso grazie del pensiero…

    • Grazie a te per il racconto backstage! A presto (a breve recensioni di The Master e Django Unchained, che abbiamo visto ieri)

  5. Andrò sicuramente a vederlo dopo aver letto questo interessante punto di “svista”, a parte la citazione finale «Vivere con una donna è come un’asta: non sai mai se la tua è l’offerta migliore», che mi lascia un pò interdetta…..Angela

    • Hai totalmente ragione a restare interdetta sulla citazione, in effetti sembra una roba da imbecille maschilista. Tuttavia, dopo che il film sarà finito ne troverai il senso (ci sarebbe anche un’altra massima su una parte insopprimibile di verità che esiste anche dentro alla menzogna, ma non me la ricordavo testualmente e quindi no l’ho scritta).

      • Io non credo che la citazione riguardo la migliore offerta sia di natura maschilista…tutt’altro..Secondo la mia interpretazione è una metafora che si riferisce al fatto che nella vita bisogna stare sempre in guardia poichè vince il piu’ forte, chi ha piu’ qualità…quindi potrebbe arrivare qualcuno che ti porti via cio’ che ti è piu’ caro…il tuo amore…”La migliore offerta” la interpreto in questo modo…a chi è in grado di renderti più felice dandoti maggiori garanzie.

      • Sì, ma questa interpretazione parte dal presupposto che la donna scelga in base ad un calcolo scientifico tra le varie offerte che diversi uomini possono offrire, quindi un fondo di sessimo c’è, perché prevede che la donna sia priva di puro sentimento e scelga freddamente ciò che le dà vantaggio, mentre l’uomo offre quel che può per amore…

        Io non credo che funzioni così. Poi all’interno del film (come sai) la frase ha tutto un altro peso…ma ciò non toglie che chi la pronuncia sia un uomo che non ha idea di cosa sia la relazione con l’altro sesso: parla così perché ah una visione limitata delle donna, credo.

  6. interessanti vostri commenti tutti condivisi, il film è stupendo ma il finale non mi piace,
    o perlomeno non lo capisco..sembra il finale di un altro film che non c’entra nulla.
    di questi finali a sorpresa che stravolgono tutto il senso del film se ne sono già visti (mi viene in mente Shutter Island con Di Caprio ) ma in quel casi riempivano e davano corpo all’intero film,
    qui non si capisce perchè ma non mi da lo stesso effetto.
    Forse poteva avere un senso se si rendeva il personaggio del battitore d’aste più cattivo,
    perfido, avaro..in tal caso la punizione finale poteva venir giustificata.
    Ma qui di parla si di un uomo ricco e con molti vizi ma di poveraccio senza affetti e con un’infanzia infelice..
    Ditemi che non ho capito il finale per favore e datemi una alternativa perchè mi
    altrimenti mi intristisco..

      • si Giancarlo, è proprio triste..
        forse Tornatore crede che il pubblico viva un mondo sereno dove tutto
        arriva senza sacrifici e con amori corrisposti ? e perciò ci sia bisogno della sua interpretazione cinica per far riflettere le persone ?
        da quale anno la mia vita è già triste e negativa senza che debba andare al cinema a ricordarmelo..
        Occorre lasciare sempre un barlume di speranza, ma qui manca del tutto..

      • Caro Daniele, la tua teoria è perfettamente in linea con quella di mia moglie che la allarga ai film dell’orrore, dicendo: “se voglio avere paura non faccio altro che andare da sola nel bronx di notte, non c’è bisogno di andare al cinema!”

        Tuttavia non sono d’accordo con voi, perché credo che provare sensazioni/emozioni diverse da quelle che può darci la nostra vita direttamente (anche se sono simili il film ha sempre una qualche sfumetura peculiare) ci aiuti a conoscerci meglio come individui; amplia il bagaglio delle nostre percezioni.

      • si, è proprio questo il punto a cui volevo arrivare..
        forse il film ha l’intento di far provare queste emozioni ad un pubblico che non ha emozioni, ma
        molti hanno percezioni e un vissuto ben superiore e complesso di questo..
        Forse qusto film non ha uno spessore così alto come mi ero immaginato..o semplicemente è “solo un film”, peccato..

  7. Parlandone con gli amici la matassa dei dubbi piano piano si scioglie e avresti voglia di rivederlo x consolidare la tua verita’ . Lodevole e piacevole la musica di Ennio Moricone. Raffinata la scelta degli interni e degli esterni.

    • Grazie per aver sottolineato la questione musiche, cosa di cui non ho parlato ma che ha certamente un ruolo di grande rilievo nel film!

  8. Il film è veramente molto bello! Curatissimo, raffinato, e poi Rush è veramente ottimo.
    A mio avviso, se devo trovare un difetto, c’è un vistoso calo di tensione e di qualità dei dialoghi nella seconda parte, bilanciata però da un finale ben fatto, che risolleva le qualità del film.
    Per quanto riguarda la cura dei particolari, Tornatore è indiscutibilmente un virtuoso, talvolta fino all’eccesso, ma qui riesce a restare al servizio della storia.

  9. Anche io ho trovato bellissimo il film. D’altra parte Tornatore è uno dei miei registi preferiti. Però sono rimasta perplessa alla fine e non ho capito la conclusione: il protagonista impazzisce, ma allora perchè lo vediamo nel locale di cui gli aveva parlato la donna, in mezzo agli ingranaggi simili a quelli dell’automa? E’ lui che, mentre è in clinica, ha degli sprazzi di ricordi? Non so proprio, ma comunque vedo che sono in buona compagnia, non sono la sola che non ha capito la conclusione della storia.

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