Film molto brutti – Hunger Games, Gary Ross (recensione in anteprima)

Adoro Woody Harrelson e non ho mai parlato male di nessuno dei suoi film, ma questa volta sono costretto a fare il contrario; Hunger Games è davvero uno dei film più brutti che abbia mai visto in vita mia.Il soggetto è praticamente quello de L’implacabile (il film del 1987 con Arnold Schwarzenegger, per i profani): nello stato di Panem, evoluzione post-apocalittica degli Stati Uniti d’America, uno spietato governo distopico organizza uno spietato reality show in cui, tramite una spietata estrazione, seleziona i dodici ragazzi (alcuni dei quali spietati) che vi parteciperanno. Vince l’unico che sopravvive. L’ambientazione del gioco è praticamente lo scenario di Predator (sempre con Schwarzy, sempre dell’87), ma invece di un Mister Universo in piena forma fisica che si nasconde nel fango e si appende agli alberi per sopravvivere, la protagonista è una ragazzina un po’ sexy e un po’ tenerella – ma con una grande forza d’animo – che usa l’arco meglio di Gugliemo Tell. Indovinate chi vincerà la competizione?

Arnold Schwarzenegger in un fotogramma di "Predator" ; solo ora capisco quanto era bello quel film.

Questo già basterebbe per capire l’andazzo, ma a tutto questo dovete aggiungere qualche piccola idea scopiazzata da The Thruman Show, il sistema informatico gestionale di Minority Report e i segnalatori di posizione sottocutanei di Atto di forza, il ragazzo di colore che la aiuta e poi muore, i cattivoni che si coalizzano contro di lei (perché dal primo minuto si percepisce che lei è la più forte) e una regia davvero incomprensibile, coadiuvata da un montaggio da schizzati e una colonna sonora insopportabile  (come se non bastasse, ci sono di mezzo anche i Maroon 5).

La noia è tale che (ve lo giuro), alle 22.00, il distinto signore alla mia sinistra ha acceso la fiamma dello Zippo per spiare l’ora dal suo orologio d’oro; era la quarta volta che lo faceva dalle 20.15. Poi mi ha guardato e ha detto: «sono le dieci, esiste un limite di sopportazione». Si è alzato ed ha abbandonato la sala. Gli ho fatto spazio con rispetto.

Lei è alta 1.71, lui è su uno sgabello (almeno nel film non ha un cetriolo nelle mutande).

A parte il mio amato Woody Harrelson (incastrato in un personaggio indecente, ma d’altra parte anche lui ha una famiglia da mantenere), nel cast emergono l’ex grande Donald Sutherland (gonfio in volto e con una criniera da leone albino – del resto interpreta il re del sistema), il metro e cinquanta centimetri scarsi di Lenny Kravitz (sì, il cantante), un irriconoscibile Stanley Tucci con parrucca blu (si vede la colla dell’attaccatura dietro l’orecchio sinistro) e un pessimo Wes Bentley (il cui unico merito da attore, a distanza di dieci anni, rimane quello di aver venduto il fumo a Kevin Spacey nel meraviglioso American Beauty).

C’è una frase importante nel film, che è pronunciata da una specie di fidanzato di Katniss – la protagonista interpretata da Jennifer Lawrence – e dice: «se nessuno lo guarda, il loro show non esiste più»; ecco, smettiamo tutti di guardare film del genere, magari non ne fanno più davvero.

Giancarlo Mazzetti

7 pensieri su “Film molto brutti – Hunger Games, Gary Ross (recensione in anteprima)

  1. domanda: quali sono i punti in comuni con Battle Royal? se ci sono (oltre alla trama degli adolescenti che si uccidono a vicenda per reality)…ma credo di si…(se l’hai visto ovviamente )

  2. Devo dire che mi hai fatto davvero sganasciare dalle risate con questa recensione. Cavolo, penso anche io che sia un filmetto, non il più brutto mai visto ma ci sono troppe assurdità. Ti consiglio di leggere libro/manga di Battle royale e capire davvero cosa significa sopravvivere, altro che storielle d’amore patetiche.

    • Grazie per il bel commento Simone! Prometto che proverò a leggere Battle Royale (non assicuro di arrivare alla fine, ma ci proverò)…a presto!

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