Film Brutti – Prometheus, Ridley Scott (recensione)

Prequel di Alien ma non solo, Prometheus si presenta con ambizioni smisurate: Ridley Scott indaga sulle origini dell’uomo, ricama un ruolo su misura per il quotatissimo Fassbender e gioca col metacinema, senza per questo rinunciare a un sano intrattenimento di facile fruizione per le masse. Insomma, col prezioso aiuto di uno degli sceneggiatori di Lost, Damon Lindelof, si è cercato di costruire il primo film in 3D di senso compiuto. L’impresa, purtroppo, non può dirsi riuscita.

Siamo in Scozia, Anno del Signore 2089. Due scienziati scoprono un’incisione rupestre raffigurante un umanoide e una costellazione remota. Complice il ritrovamento di graffiti simili nei cinque continenti, i nostri si convincono che quella porzione di spazio profondo nasconda la verità sulla nascita del genere umano. Partono dunque verso un pianeta sconosciuto, finanziati da un misterioso benefattore e in compagnia di altri studiosi debitamente ibernati. L’astronave ospita anche l’androide David- Fassbender, che ha una grande passione per Lawrence d’Arabia, e la bella e sinistra Charlize Theron, a tutti gli effetti a capo della spedizione. La brigata arriva a destinazione, trova le prime tracce degli autoctoni e parecchi guai, complice una creaturina viscida e poco socievole che tanto ricorda una vecchia conoscenza.

“il mio tesoro”

Nonostante un prologo troppo sbrigativo gli estremi per un bel film ci sono tutti, e per un po’ Prometheus fila via che è una meraviglia. Purtroppo dalla comparsa del proto- alien in poi c’è troppa carne al fuoco: David e la divina Charlize che hanno un obiettivo non dichiarato, il subplot del mostriciattolo (che con buona pace di Darwin è la parte migliore), questi “ingegneri” che ci hanno creato ma non si sa perché. Ora, la prima sottotrama è una fregnaccia tremenda, una pessima idea,  del tutto superflua e sviluppata malissimo. Oltretutto si poteva scritturare un vero anziano invece di truccare in quel modo Guy Pearce- io non l’ho riconosciuto, diciamo che assomiglia molto a Smigol. Il tema centrale, l’origine della razza umana, perde gradualmente importanza e viene liquidato in modo indecoroso. Merito dello sceneggiatore di Lost immagino, che conferma un rapporto poco felice con i finali (dopo quella maledetta sesta serie aspetto ancora la mia libbra di carne da J.J. Abrams).

Ma non finisce qui. Nonostante un budget sostanzioso il cast è modesto, o quantomeno squilibrato: Charlize Theron e Michael Fassbender possono davvero convivere su un’astronave con Noomi Rapace e quello che sembra il cugino sfortunato di Ashton Kutcher? La suddetta Rapace può prendere il posto di Sigourney Weaver come protagonista? Mah.

Pucci il cane. Lui segnava un canestro in skateboard.

Due scene sono particolarmente mortificanti: David che mentre l’equipaggio è ibernato segna un canestro da tre punti in bicicletta (era proprio necessario?); il geologo pazzoide che ha un bong dentro la tuta, col biologo che, maledizione, gli chiede pure “Ma è una sigaretta?” e quell’imbecille che sghignazza e fa “Sì, una sigaretta speciale!”. Madre mia.

Mi spiace, non basta un androide cinefilo che si pettina come Peter O’ Toole per rendere Prometheus un prodotto di qualità. La sensazione è che la fantascienza pura abbia fatto il suo corso. Tendenzialmente quando si parte per un nuovo pianeta il 75% dell’equipaggio è spacciato, chi per una tempesta sabbia o di silicio, chi per mano di una razza aliena che non sembra avere altro da fare che eliminarci uno per uno. Nel 1979 era uno spasso, adesso basta però.

Graziano Biglia

2 pensieri su “Film Brutti – Prometheus, Ridley Scott (recensione)

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  2. “non basta un androide cinefilo che si pettina come Peter O’ Toole per rendere Prometheus un prodotto di qualità” XD
    Grazie, questo film mi ha fatto talmente male che questo ne ripaga la maledetta visione.

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