TOP 5 –Film sportivi della mia infanzia

"Licantropia e pallacanestro"

Ok ragazzi, per il nostro appuntamento fisso del week end, ho intenzione di stilare una  classifica dei migliori film dedicati allo sport che hanno accompagnato la mia infanzia. Non si tratta nella maggior parte dei casi di lavori magistrali, che sarebbero mai stati preso in considerazione da qualche Accademy per una qualsivoglia tipologia di premiazione. Si tratta al contrario di lavori che hanno avuto il pregio di accompagnarmi nel lento e inesorabile percorso verso la pubertà, che mi hanno intrattenuto in quei sabati pomeriggio sotto la pioggia passati sul divano, che ho registrato in cassetta, che mi hanno fatto travestire (!) come i loro protagonisti o costretto a imitarli davanti allo specchio mascherati. Storie di sport, di vita e di valori (americani), che hanno influenzato l’intera generazione cresciuta negli anni 90.

5 Il Migliore (1984)

Cominciamo quindi con l’eccezione che conferma la regola: ha ricevuto 4 nomination agli Oscar, ed è un bellissimo film con Robert Redford, Robert Duvall e Glenn Close. La storia è una tragedia greca: Il classico ragazzino di campagna americano (Redford) viene iniziato al gioco del baseball ed è un fenomeno. Grazie agli insegnamenti del padre e alla sua mazza personale, ricavata dal legno di un albero colpito da un fulmine, si guadagna l’occasione della vita venendo selezionato per un provino dei Chicago Cubs della MLB.  Poco prima della selezione, incontra una ragazza che prima gliela fa annusare, poi gli spara a un ginocchio e si suicida davanti a lui, terminando in lampo una carriera da protagonista tra i professionsiti. 16 anni dopo, vecchio e stanco, si rifarà vincendo il campionato di una lega minore. Un film da lacrime, che mi ha fatto incidere sulla mia mazza da baseball (ne avevo una) il simbolo del tuono proprio come quello del protagonista. Magistrale.

4 Basta Vincere (1994)

Questo film è invece una puttanata, come tutti i film in cui ha partecipato Shaquille O’Neill. Lo inserisco in classifica perché rappresenta gli anni in cui mi lasciavo rapire dalla pallacanestro e imparavo qualcosa sul variopinto mondo NBA. Storia di un grande coach universitario, Nick Nolte, che per tornare ai fasti di un tempo decide di scendere a compromessi e pagare per dei giocatori universitari (Shaq e Penny Hardaway), pratica illegale per il campionato dei college. Pessimo film, basato a grandi linee sulla vita di Bobby Knight, leggendario allenatore di Indiana University, imitato da un Nolte non in grandissima forma. Il calcio al pallone e l’urlo in faccia all’arbitro sono però da applausi. Atmosfere e capigliature anni ’90, quasi un film in costume.

3 Voglia di Vincere (1985)

Siamo al podio e questa è tecnicamente un’altra porcheria. Nonostante ciò sfido chiunque sia nato prima del 1990 a non aver riso grazie a questa chicca di Michael J Fox. Studente liceale giocatore di basket che si scopre licantropo in una famiglia di Licantropi, Mr Mc Fly tornò a deliziarci con un’altra grande interpretazione dopo Ritorno al Futuro (anche se in USA è uscito prima del capolavoro di Zemeckis). Meravigliose le parrucche alla Chubacca mentre il protagonista fa surf sul tetto di un furgoncino. L’ho amato, lo amo ancora. Non smetterò.

2  Major League – la squadra piu scassata della lega (1989)

Questo invece è stato un piccolo capolavoro. Cast d’eccezione con Wesley Snipes, Tom Berenguer e un Charlie Sheen post Wall Street, occasione sciupata di diventare il nuovo Cruise, questo film ha segnato per sempre la mia generazione. Con vergogna, è qui che ho appreso quel poco che so sul gioco del baseball. Caratterizzazione dei personaggi effettuata in maniera mirabile, rappresenta forse il salto definitivo di Sheen verso il mondo del grottesco alla Mel Brooks prima di Hot Shots. Custodisco ancora gelosamente il cappellino dei Cleveland Indians, che mi mettevo addosso prima effettuare dei lanci potentissimi allo specchio. Peraltro, da pelle d’oca l’ingresso in campo di Vaughn, il lanciatore, con “Wild Thing” in sottofondo.

1 Chi non salta Bianco è ( White man can’t jump)

Al primo posto la straordinaria interpretazione di Woody Harrelson e Wesley Snipes sul mondo dei playground Los Angelini. Ode al trash talking, forse il più grande lavoro di Tonino Accolla come doppiatore, questo film è capace di far sorridere ogni volta che lo si guarda, in ogni scena. Indimenticabile il personaggio di Gloria, fidanzata nullafacente di Billy Hoyle, il bianco che vuole sfondare nel basket professionistico: la sua vita, infatti, consiste nell’imparare un dizionario a memoria nella speranza di venir chiamata a partecipare a Jeopardy, una sorta di “Chi vuol esser milionario” degli anni ’80. Tutto quello che so della differenza tra uomo e donna, l’ho appreso in questa scena.  Ragazzi, non sto scherzando per niente!

Buona visione

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